Furti in azienda: quando il datore può filmare i dipendenti (Cass. 3122/2015)
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Furti in azienda, grave problema, ma il datore di lavoro può filmare i dipendenti per salvaguardare il patrimonio aziendale? Vediamolo assieme.
Furti in Azienda. In Italia oltre il 35 % delle imprese denuncia ammanchi di merce o contanti a fine anno*. Capire se, come e quando installare telecamere per smascherare i dipendenti infedeli non è solo una scelta di sicurezza, ma un obbligo verso il patrimonio aziendale. Vediamo quali regole impone la normativa e come la sentenza 3122/2015 mette un punto fermo.
*Dati Confindustria 2024
Un’altra sentenza, la Cassazione Civile, n. 3122 del 17 febbraio 2015, ribadisce che, in ambito di furti in azienda, per filmare e controllare i dipendenti, è necessario l’accordo tra datore di lavoro ed i Sindacati o tra datore ed Ispettorato del Lavoro, solo quando l’attività ispettiva dell’azienda è volta alla verifica del rendimento dei lavoratori. Furto dipendente telecamere.
Articolo a cura di Europol Investigazioni, società specializzata in business informations→
Furti in Aziensa. Telecamere e Statuto dei Lavoratori: cosa dice l’Art. 4
Non è infatti necessaria alcuna autorizzazione dei Sindacati o dell’Ispettorato del Lavoro per l’installazione, da parte del datore di lavoro, di telecamere a circuito chiuso finalizzate alla prevenzione di eventuali furti da parte dei dipendenti sul luogo di lavoro, in danno all’azienda.
–Telecamere fisse in aree sensibili (magazzini, casse)
– Registrazione continua o attivazione tramite sensori di movimento
– Informativa dipendenti (cartelli ben visibili ai sensi del GDPR)
– Conservazione max 7 giorni salvo esigenze investigative (Provv. Garante Privacy 8/4/2020)
Lo Statuto dei lavoratori, infatti, vieta qualsivoglia controllo a distanza sui dipendenti, sia esso effettuato attraverso riprese filmate o altre apparecchiature elettroniche, se volto alla verifica del rendimento dei lavoratori: ma ciò sui furti in azienda non ha nulla a che fare. Furto in azienda da parte di un dipendente, la cassazione. Licenziamento per furto come dimostrarlo.
Leggi il testo integrale della sentenza: CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE L CIVILE SENTENZA 17 FEBBRAIO 2015, N. 3122→
Sono quindi ammesse le telecamere se l’attività ispettiva è volta ad individuare gli autori di fatti illeciti commessi in danno al patrimonio aziendale.
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FURTI IN AZIENDA: CONTROLLARE I DIPENDENTI E’ POSSIBILE
Divieto assoluto quindi di controllare se i dipendenti adempiono o meno alle obbligazioni scaturenti dal contratto di lavoro, ma libertà altrettanto assoluta di installare telecamere a tutela dei beni aziendali e pertanto con lo scopo di identificare (e punire) gli autori di furti o danneggiamenti, siano essi lavoratori o terze persone esterne all’azienda. In una eventuale causa di lavoro, il datore potrà utilizzare contro il dipendente i filmati ottenuti e provanti l’illecito, o più illeciti, compiuti dal dipendente infedele. Le prove raccolte grazie alle telecamere→ saranno utili a suffragio della legittimità del licenziamento per giusta causa→.
In buona sostanza, quindi, anche la recentissima sentenza della Corte di Cassazione conferma la possibilità per il datore di lavoro di installare telecamere nei locali aziendali e di utilizzare in sede giudiziaria le riprese come prove, se la finalità ispettiva è di accertare eventuali comportamenti delittuosi in azienda ed in danno al patrimonio aziendale.
Nel caso di ispecie, era stato intimato il licenziamento ad alcuni dipendenti addetti al carico di carburante in autobotti, per aver commesso operazioni fraudolente, in concorso con alcuni autisti, volte ad alterare il carico effettivo delle autobotti stesse per poter sottrarre carburante all’azienda datrice di lavoro.
La Corte di Cassazione→ evidenzia che, per ormai consolidata giurisprudenza, in materia di controllo dei dipendenti, le garanzie procedurali di cui all’Art. 4, comma secondo, Legge 300 del 1970 (Statuto dei Lavoratori), espressamente richiamato dall’Art. 114 D.Lgs 196/2003 (Legge sulla Privacy) per l’installazione di telecamere per esigenze organizzative e produttive ovvero per motivi di sicurezza del lavoro, trovano applicazione solo quando l’attività ispettiva è volta alla verifica a distanza del rendimento dei lavoratori.
Furti in Azienda: Domande frequenti
Serve informare il dipendente della presenza di telecamere?
Sì, attraverso cartelli visibili; non è però necessario indicare la posizione esatta delle telecamere.
Le registrazioni possono essere usate in tribunale?
Se finalizzate a tutela del patrimonio aziendale e raccolte nel rispetto delle norme, sì: la giurisprudenza le reputa prove valide.
Conclusioni: proteggere il valore della Sua impresa
Le telecamere a circuito chiuso, correttamente installate, rappresentano oggi uno degli strumenti più efficaci per prevenire e documentare furti in azienda — a condizione di rispettare le precise linee guida dettate dalla Cassazione, dallo Statuto dei Lavoratori e dal GDPR.
Tuttavia, la tecnologia da sola non basta. Occorrono analisi forensi, pedinamenti e verifiche patrimoniali per individuare complicità interne ed esterne, raccogliere prove incontrovertibili e — quando necessario — difendere il Suo diritto al risarcimento o al licenziamento per giusta causa.
Perché scegliere Europol Investigazioni
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– Report probatorio utilizzabile in giudizio, corredato da fotografie, riprese e deposizioni testimoniali
– Copertura nazionale con licenza ex Art. 134 TULPS
I controlli difensivi, i controlli volti ad accertare comportamenti illeciti dei dipendenti, non necessitano di alcuna autorizzazione da parte dei Sindacati o dell’Ispettorato del Lavoro.
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Autore. Europol Investigazioni SRL – Titolo –Furti in azienda? Il datore di lavoro può filmare i dipendenti-, in www.europolinvestigazioni.com
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Articolo aggiornato al 23 Ottobre 2021