DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE
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Dipendente infedele come indagare. Il dipendente in permesso ex art. 33 L. 104/92, sta assistendo il familiare, non è in vacanza con l’amore della sua vita. Il dipendente in malattia è malato, sta in casa, magari a letto, e non sta lavorando nell’azienda di famiglia. Il dipendente alla guida dell’auto aziendale, in orario di lavoro, è in trasferta o si sta recando da un cliente o da un fornitore e non sta andando a prendere i figli a scuola o non sta andando al poligono per un allenamento, men che meno al bar o in trattoria per lunghe ed arbitrarie “pause“. Il dipendente a casa perchè infortunatosi al gomito durante un turno di lavoro (con tutte le conseguenze del caso per l’azienda datrice di lavoro) è a riposo, non impasta a mano il cemento in giardino per ristrutturare casa, mattone su mattone.
Articolo a cura di Europol Investigazioni, agenzia investigativa di Ferrara, operativa in tutta Italia, società specializzata in business informations
DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE: GLI ILLECITI PIU’ DIFFUSI
Le cose però non stanno sempre così, sono sempre molti, troppi, i dipendenti che ritengono di avere il diritto di prendersi una vacanza utilizzando i permessi della Legge 104 perchè il loro carico familiare è particolarmente stressante, o di prendersi qualche giorno di malattia per smaltire il lavoro nell’azienda familiare senza intaccare i giorni di ferie o le ore di permesso. Non parliamo poi del dipendente che dispone dell’auto aziendale e/o della carta carburante aziendale e che nel giro di breve si “dimentica” che anche se non seduto dietro una scrivania, in orario di lavoro deve lavorare e che dispone di una carta carburante per riempire il serbatoio quando a forza di girare per lavoro si è svuotato, non perchè sabato andando al mare con la famiglia e gli amici ha finito il carburante.
Quando il dipendente si comporta come sopra commette degli illeciti, talvolta anche di natura penale, e lede irrimediabilmente il rapporto fiduciario con il proprio datore di lavoro. Quando l’azienda datrice di lavoro si accorge che qualche cosa non va, si rivolge agli investigatori privati di una seria agenzia investigativa e rilascia mandato d’incarico per raccogliere le prove dell’infedeltà del dipendente, indispensabili per procedere con un licenziamento per giustificato motivo o con un licenziamento per giusta causa.
DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE: TRUFFE, NON CATTIVE ABITUDINI
I comportamenti tenuti dal dipendente infedele non sono solo cattive abitudini, sono illeciti, spesso vere e proprie truffe ai danni del proprio datore di lavoro e dell’Ente Previdenziale. La truffa è un reato penale.
La Legge consente al datore di lavoro di far effettuare controlli sui comportamenti e sugli spostamenti del dipendente, anche se assente per malattia o in permesso per infortunio o con la Legge 104, se finalizzati alla tutela del patrimonio aziendale. Talvolta il ricorso ad un investigatore privato per, finalmente, licenziare il dipendente infedele è un atto dovuto agli altri dipendenti che correttamente ed onestamente svolgono le loro mansioni e sostituiscono il collega truffaldino.
Merita conoscere e valutare la più recente giurisprudenza in materia di licenziamento di dipendente infedele: tra le recenti pronunce merita una particolare attenzione anche la sentenza n. 25732/2021 della Suprema Corte, la quale insiste sulla necessità di effettuare un equilibrato bilanciamento tra il diritto di difesa del datore di lavoro e quello alla riservatezza del lavoratore, operazione che può condurre ad affermare la prevalenza del primo al ricorrere di alcuni presupposti.Ma quali? vediamolo assieme.
DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE: LA GIURISPRUDENZA RECENTE. CASSAZIONE 25732/2021
Il caso esaminato dalla sentenza n. 25732/2021 concerne il licenziamento intimato ad una lavoratrice per aver diffuso nella rete aziendale un virus, proveniente da un file scaricato per motivi personali da internet sul computer assegnato in dotazione. Il datore di lavoro, dopo aver scoperto che vari files aziendali risultavano criptati e quindi erano inutilizzabili, aveva avviato una serie di indagini sui dispositivi in uso ai dipendenti, nel corso delle quali aveva appurato che un file, presente nella cartella download del computer della lavoratrice, aveva propagato il virus; in occasione delle verifiche erano così emersi numerosi accessi della lavoratrice a siti visitati per ragioni private ed in orario di lavoro, tali da configurare anche l’interruzione della prestazione lavorativa in ragione del tempo impiegato. Il datore di lavoro intimava quindi il licenziamento per giusta causa, provvedimento poi impugnato anche in sede giudiziale dalla lavoratrice, la quale aveva peraltro ottenuto, nelle more, una pronunzia dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali che ordinava al datore di lavoro di astenersi dall’effettuare ulteriori trattamenti dei dati acquisiti nella cronologia del computer oggetto di verifiche, fatta salva la loro conservazione per l’eventuale acquisizione da parte dell’autorità giudiziaria.
La Corte territoriale riteneva che i numerosi accessi ad internet da parte della lavoratrice avevano una natura privata e ludica: la dipendente aveva perciò consapevolmente trasgredito alle istruzioni fornite sull’uso degli strumenti informatici, tanto da incrinare in modo irreparabile il vincolo fiduciario sulla correttezza del futuro adempimento della prestazione. La Corte di merito confermava l’orientamento del Tribunale che aveva escluso la violazione dell‘art. 4 St. lav da parte del datore di lavoro, avendo quest’ultimo agito legittimamente nell’ambito dei controlli difensivi. Viene quindi enunciato il principio di diritto, secondo il quale sono consentiti i controlli anche tecnologici posti in essere dal datore di lavoro e finalizzati alla tutela di beni estranei al rapporto o al fine di evitare comportamenti illeciti, in presenza di un fondato sospetto circa la commissione di un illecito.
DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE: LE INDAGINI DI EUROPOL INVESTIGAZIONI
Dipendente infedele in azienda? Meglio prima raccogliere le prove dell’infedeltà del dipendente rivolgendosi agli investigatori privati di Europol Investigazioni, autorizzati dalla Prefettura e dalla Questura, poi licenziarlo per giustificato motivo o per giusta causa. Europol ha un’apposita sezione dedidacata alle indagini contro i dipendenti infedeli, che hanno permesso ai datori di lavoro, negli anni, di scoprire numerosi illeciti poi portati all’attenzione dei tribunali tramite studi legali preparati in questo, ottenendo così lo scopo di tutelare l’azienda nella sua globalità.
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Autore. Europol Investigazioni SRL – Titolo –DIPENDENTE INFEDELE COME INDAGARE– in www.europolinvestigazioni.com
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Articolo aggiornato al 03 Marzo 2024