CONTROLLO DEL DIPENDENTE FUORI SEDE: LECITO UTILIZZO INVESTIGATORI PRIVATI
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Ammissibile a mezzo di agenzie investigative il controllo del dipendente, anche se l’attività lavorativa viene svolta fuori sede
Controllo del dipendente fuori sede. A ribadire l’ammissibilità del controllo a distanza dei lavoratori dipendenti, anche fuori sede, è la decisione della Corte D’Appello di Milano, n. 755 del 04.08.2015, in parziale riforma della sentenza n. 1221 del 23 aprile 2015 del Tribunale di Milano. Il controllo del dipendente è quindi lecito.
Articolo a cura di Europol Investigazioni, società specializzata in business informations
CONTROLLO DEL DIPENDENTE FUORI SEDE: IL TRIBUNALE DI MILANO
Un dipendente, già licenziato per giusta causa dopo esser stato raggiunto da contestazione disciplinare, faceva opposizione all’ordinanza di rigetto del ricorso precedentemente proposto per vedere riconosciuta l’illegittimità del licenziamento. Il Tribunale di Milano accoglieva l’istanza del lavoratore subordinato, rilevando un eccesso di mezzi rispetto allo scopo che più importava e sostenendo che, pur non essendo impedito alcun controllo circa la corretta esecuzione della prestazione lavorativa del dipendente che svolga all’esterno dell’azienda la propria attività, il datore di lavoro deve comunque rivolgersi ad agenzie investigative solo a fronte di un “incipit” giustificativo, con modalità di controllo il meno invasive possibile e solo ed esclusivamente quando non sono consentiti altri strumenti di controllo.
Nel caso di ispecie, il Giudice ritiene dunque illegittimo il controllo del dipendente da parte del datore, tramite un’agenzia investigativa, rilevando violazione dell’Art. 8 dello Statuto dei Lavoratori, nonchè della privacy del dipendente. Con la sentenza del 23.04.15, il Tribunale di Milano annulla il licenziamento e condanna il datore di lavoro al reintegro e ad un risarcimento del danno. Il datore di lavoro propone reclamo ex Lege 92/12.
La Corte di appello di Milano con sentenza del 4.8.2015, in parziale riforma della sentenza impugnata, dichiarava risolto il rapporto in data 29 aprile 2014 e condannava la società a corrispondere al Gu. un’indennità risarcitoria pari a 12 mensilità della retribuzione globale di fatto.
Chiaramente le prove ottenute dovranno poi essere vagliate da un esperto Studio Legale.
La Corte D’Appello di Milano, in ambito di controllo del dipendente, riforma la decisione del Giudice non ravvisando alcuna sproporzione tra l’attività investigativa commissionata dal datore di lavoro ed i fatti accertati grazie all’indagine aziendale esperita dagli investigatori privati, ritenendo pertanto legittimo il controllo del dipendente. Tra l’altro, lavorando il dipendente quasi esclusivamente fuori sede, l’unico mezzo per accertare la correttezza dell’attività svolta e sincerarsi che non venissero commessi illeciti, era il ricorso ad una agenzia investigativa in possesso di regolare licenza. Sempre la Corte d’Appello del Tribunale di Milano censura l’ordine di reintegro che, secondo il nuovo testo dell’Art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, è ammesso solo quando il Giudice accerti l’insussistenza dei fatti oggetto di contestazione disciplinare. Nel caso di ispecie, infatti, gli accertati comportamenti illeciti consentivano al dipendente il mero riconoscimento dell’indennità prevista dall’Art. 1, comma 42, Legge 92 del 2012, nella misura di dodici mensilità della retribuzione globale di fatto.
Il dipendente licenziato proponeva ricorso alla Corte di Cassazione che confermava quanto statuito dalla Corte d’Appello di Milano con sentenza n. 17723 depositata il 18 luglio 2017, n. 17723.
Per leggere la sentenza clicca: Cass. civ. Sez. lavoro, Sent., (ud. 18-01-2017) 18-07-2017, n. 17723
CONTROLLO DEL DIPENDENTE FUORI SEDE: LE CONCLUSIONI PER L’IMPRENDITORE
L’utilizzo di investigatori privati per il controllo dei dipendenti fuori sede è stato dichiarato lecito dalla Corte d’Appello di Milano. Secondo la sentenza, il datore di lavoro può rivolgersi ad agenzie investigative per controllare la corretta esecuzione della prestazione lavorativa del dipendente che svolge attività al di fuori dell’azienda. Tuttavia, è importante notare che tale controllo deve avvenire con modalità il meno invasive possibile e solo quando non sono consentiti altri strumenti di controllo.
Nel caso specifico che ha portato alla decisione della Corte d’Appello di Milano, il licenziamento di un dipendente è stato annullato perché il controllo del dipendente da parte del datore di lavoro, tramite un’agenzia investigativa, è stato ritenuto illegittimo e in violazione dell’Art. 8 dello Statuto dei Lavoratori e della privacy del dipendente. La Corte ha condannato il datore di lavoro al reintegro e al risarcimento del danno.
È importante sottolineare che le prove ottenute tramite il controllo del dipendente devono essere vagliate da un esperto Studio Legale per garantire la loro validità e utilizzabilità in sede legale.
In conclusione, la Corte d’Appello di Milano ha stabilito che il controllo del dipendente fuori sede da parte di un datore di lavoro, tramite investigatori privati, è lecito, ma deve essere effettuato nel rispetto delle norme sulla privacy e con modalità non invasive. L’utilizzo di agenzie investigative può essere considerato legittimo quando non sono disponibili altri strumenti di controllo e solo se vi è un motivo giustificativo per avviare l’indagine.
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Autore. Europol Investigazioni SRL – Titolo –Controllo del dipendente fuori sede-, in www.europolinvestigazioni.com
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Articolo aggiornato al 04 Giugno 2023